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Rally

Battisti, “project leader” della nuova Yaris WRC

Un foglio bianco. Di lì sono partiti, nel 2013, per progettare la nuova Toyota Yaris WRC. Il 18 febbraio di quest’anno la WRC giapponese è stata completata e messa a terra. Il gruppo giapponese Toyota potrebbe rientrare, dunque, nel Mondiale Rally con la Yaris WRC. A breve, la vettura progettata dal trentino Emanuele Battisti ed il suo staff, affronterà i primi test. Grande emozione e soddisfazione per il trentasettenne ingegnere di Carzano in Valsugana, “project leader” della nuova “vuerrecì” nello stabilimento di Colonia. 

La carriera
Battisti s’è laureato in ingegneria meccanica a Padova ed è stato “contagiato” da papà Franco, grande appassionato di rally ed ottimo navigatore. Emanuele, appena patentato, stacca la licenza ed inizia a gareggiare. E’ copilota in una sessantina di rally. La “gavetta” tecnica, invece, inizia presso l’officina dei  fratelli Zanghellini in Valsugana. Nel 2002 lavora in Inghilterra presso la GKN Motorsport, dove si progettano trasmissioni per vetture da gara. L’anno seguente continua l’apprendistato presso Hyundai. Prosegue poi con RalliArt Italy, dove segue le Mitsubishi di Galli, Sohlberg e Sola, nel mondiale. Nel 2007 torna nel Regno Unito per lavorare sulle Focus Wrc e sulle Subaru. Due anni dopo approda in Toyota, dove inizialmente progetta le sospensioni per la F1, le vetture Gt e le sport per le gare Endurance. Quindi la nomina a capo progettista per il programma Yaris Wrc. Insomma, per Toyota, inizia la fase di riavvicinamento alle gare lasciate nel ’99, dopo aver incassato tre titoli Costruttori e quattro Piloti con Sainz nel ’90 e ’92, con Kankkunen l’anno seguente e con Auriol nel ’94. Pacato, educato e professionale, Emanuele Battisti spiega che l’intero lavoro è stato eseguito presso lo stabilimento di Colonia e realizzato per Toyota Motor Sport. 

L’emozione di Battisti a vettura completata
“Sicuramente una grande momento. Sino ad allora l’avevamo vista, in ogni particolare, solo sul computer. Poi s’è iniziato ad assemblarla e la nostra creatura ha iniziato a prendere forma. Ed eccola, finita. L’abbiamo accesa per sentire il suono del motore. Emozioni che si sommano. A fine 2012 ho iniziato a mettere su carta il programma da seguire, poi un anno di lavoro difficile e faticoso, dove ho coordinato tutto lo staff. Nove disegnatori per il telaio, mentre altri si sono dedicati interamente nel disegnare il motore e cambio. Quindi i tecnici che hanno curato l’elettronica e l’aerodinamica. Ho guidato l’intero progetto dalla A alla Zeta”. 

I primi test su strada
“Molto presto inizieranno i primi test con la Yaris. Ovviamente i primi passi, i primi chilometri, servono per accumulare esperienza. Un approccio diverso. Si procede in crescendo per individuare i vari problemi. Ascolteremo i suggerimenti dei tester. Presumo servirà circa un altro anno di lavoro”. 

I tester
“Sono il francese Stéphane Sarrazin ed il finlandese Sebastian Lindholm. Piloti esperti, capaci di sviluppare una nuova vettura. Ci aiuteranno ad analizzare i problemi”. 

Il propulsore
“E’ Toyota, 1600 cc turbo ad iniezione diretta. La macchina, a nostro avviso, è decisamente bella, grintosa e compatta. Più piccola rispetto alle attuali World Rally Car. Farci stare tutto, non è stato semplice. Vedremo dopo i test. Potrebbe, lo dico al condizionale, essere più agile rispetto alla concorrenza”. 

Il debutto in gara
“Troppo presto per fissare una data. Ora prepariamo la Yaris per portarla al top. Quando saremo pronti, la Casa Madre deciderà. Sottolineo che ora l’obbiettivo principale per Toyota è la 24 ore di Le Mans”. 

Il talento trentino, leader d’un grande progetto
“Sicuramente è stata una grande soddisfazione l’esser scelto dai vertici giapponesi per realizzare una macchina per tornare nel mondo dei rally. E’ stato un riconoscimento straordinario. Ho sempre vissuto in questa disciplina, accumulando conoscenza nella progettazione ed in gara. Un’esperienza diversificata che aiuta molto”.
 

Autore
Maurizio Frassoni
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