Giampiccolo realizza il sogno al Monza Rally Show
Marco Giampiccolo con al fianco Mirko Coletti, ha gareggiato al volante della Citroen DS3 del Team Ferrari Motorsport all’evento dell’anno, il Monza Rally Show. Gara anomala, più adatta ai pistaioli che ai rallysti. Nove speciali sul tracciato brianzolo ricco di chicane artificiali, inversioni strette, toboga e tratti da effettuare alla massima velocità. Giampiccolo, che sulle sue fiancate aveva appiccicato l’adesivo “Un sogno per vincere”, ha dato il massimo in una gara che sino ad oggi ha seguito solo dalle tribune. Lui era in mezzo ai grandi. Dani Sordo, forte pilota spagnolo che gareggia nel mondiale rally, Valentino Rossi, Dindo Capello, Piero Longhi, Paolo Andreucci, Luca Rossetti e Tobia Cavallini. Solo per citarne alcuni. I big in gara con le WRC e le S2000, mentre Marco era al volante della Citroen DS3 in gruppo R3T. 
L’emozione di Marco
“Ero assieme ai piloti più forti d’ogni specialità. Emozionato. Ad oggi, conoscevo questi driver solo da spettatore. Poi il briefing pre gara, dove ha parlato il direttore di gara. Fantastico. Ho fatto la corsa, mi sono migliorato in ogni passaggio ed il feeling con la vettura è cresciuto. Averla conclusa, senza un graffio, vale come una vittoria. M’ha aiutato molto Piero Longhi, insegnandomi come affrontare la corsa. Non solo, ma Fabrizio Ferrari è stato prodigo di consigli. Ha sistemato perfettamente il mezzo per ogni tipo di fondo”. 
Vivere la vita
Affetto da fibrosi cistica, Marco Giampiccolo, fatica il doppio negli sforzi. “L’attesa della gara m’ha dato grande forza. A volte è difficile curarsi, andare avanti, ma Monza m’ha dato una gran carica ed ho fatto tutti gli esercizi, le cure (che tra l’altro eseguo quotidianamente), con rinnovato vigore. In gara ho visto che la resistenza è aumentata. Insomma, un’iniezione di fiducia che m’aiuterà per le prossime gare. Faticoso, ma porta i suoi frutti. Vorrei diventare pilota e farò tutto quello che serve. Sono convinto che tutto si può fare. Serve grinta e bisogna vivere la vita”. 
La gara
“Com’è la speciale Gran Prix? Incredibile. Le vetture scattano ogni minuto dalla corsia box. Cinque giri del tracciato ed in pista vi sono 16 vetture. In gara sul mitico tracciato di Monza con barriere in gomma messi a pettine, per rallentare la velocità. E’ difficile. Non bisogna farsi distrarre dal concorrente che ti precede e, inusuale per un rallysta, controllare gli specchietti. Infatti ho dato strada a Nucita, campione tricolore del mio gruppo. Nella prima speciale, sono andato in testacoda ed ho perso quasi un minuto. Poi grazie alle dritte di Longhi e Ferrari, ho imparato ad affrontare le chicane. M’hanno fatto osservare come i migliori arrivino piuttosto lenti e sacrifichino l’entrata per poi uscire a manetta. A fine rally siamo settimi tra le R3T, mentre in gruppo R ci siamo classificati al nono posto su venti iscritti. E’ stata un’esperienza fantastica con un mezzo 1600 turbo capace di 210 cavalli. Sui rettifili, non lunghissimi, abbiamo toccato i 170 all’ora”. 
Lo stand “un sogno per vincere”
“Direi che abbiamo avuto una risposta positiva. La vendita dei gadget è stata importante, mentre abbiamo stretto amicizia con un paio di ragazzi, grandi appassionati di motori, che vivono la mia stessa malattia. Il mio obbiettivo è portarli al debutto in gara in Bondone”.
Il podio al Monza Rally Show
1°Dani Sordo - Marc Marti (Citroen DS3 WRC), 2° Valentino Rossi (Ford Fiesta WRC) a 10”6, 3° Dindo Capello (Citroen DS3 WRC) a 15”6.
Fotoservizio Andrea Dalmonech