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Rally

Bettega, ci manca da trent’anni

Il 2 maggio 1985, il trentaduenne Attilio Bettega gareggiava nella prova mondiale del Tour De Corse al volante della Lancia ufficiale 037. Era un giovedì e gli equipaggi affrontavano la 29ª edizione del rally francese. Bettega con alle note Maurizio Peressinot, scende dalla pedana di partenza con il numero 4 appiccicato sulla sua 037. Il pilota trentino affronta il quarto tratto cronometrato, Zerubia. La macchina esce di strada. Un impatto violentissimo contro un grosso tronco. Il tetto della vettura si accartoccia su sé stesso. Il navigatore, illeso, salta fuori dall’abitacolo, mentre la vita del driver trentino si ferma alle 10 e 45 di quel maggio.

La carriera
Attilio era nato a Molveno nel 1953. Aveva iniziato la sua carriera agonistica nel 1972 con una Fiat 128 Coupé. L'occasione arrivò nel 1977, quando vinse il Trofeo A112 Abarth. Più tardi, al volante di una Lancia Stratos, è secondo alle spalle di Sandro Munari nel "Rally Valle d'Aosta". Viene convocato dal Gruppo Fiat e con loro sarà un continuo successo, sia a livello nazionale che internazionale, al volante dapprima della Fiat Ritmo 75 Abarth per poi passare alla 131. Nel 1982 entra a far parte del team ufficiale Lancia e guida la 037. Nei suoi anni in Lancia ottenne quattro podi nei rally mondiali. Nell’ 1984 è secondo assoluto a Sanremo, L’anno seguente partecipa al Safari Rally ed al Tour de Corse.

Il ricordo di Giovanni Musatti
Nell’83, sempre in Corsica, Attilio ebbe un terribile incidente con la "037" e si ruppe le gambe. Dopo l’intervento, venne dirottato a Verona. I medici che lo presero in cura erano Musatti, Marcer e Zambito: piloti dilettanti che correvano nei rally con una vettura in comproprietà, la X1/9. Giovanni Musatti racconta che il collega Ninni Zambito al suono del telefono alzò la cornetta ed ascoltò. “Pronto, sono Attilio Bettega”. Lui immediatamente, pensando ad uno scherzo, rispose: “Ed io sono Markku Alen”. Ed interruppe bruscamente la telefonata. Il telefono suonò nuovamente. “Scusi, ma io sono veramente Bettega”. Il pilota arrivò all’ospedale poco dopo. “Attilio – racconta Musatti – era in condizioni critiche. Sofferente, ma con una voglia straordinaria di recuperare. Era caparbio, forte”.

Marco Avi
Ex rallysta e presidente dell’Associazione Ufficiali di Gara PinèMotori – Club Loris Roggia, lo rammenta così. “Era schivo, timido e di poche parole, ma immediatamente disponibile a trasmettere la sua tecnica di guida. Spiegava, a novelli piloti, i trucchi del mestiere. Ricordo che accennai ad un problema di pezzi che non trovavo sulla mia Renault ed Attilio, prima d’una gara, si fermò a parlare con i tecnici di Renault France. Pochi giorni dopo arrivò tutto il materiale necessario. Non l’avevo chiesto, ma lui era così. Tuttora, quando ci si trova con gli amici d’allora, Attilio è in mezzo a noi. Si crea un clima particolare, condito di aneddoti. Sicuramente ha lasciato un segno indelebile. Ha insegnato cos’è l’amicizia, quella vera”.

Macchine prestigiose e grandi campioni
Sabato 2 maggio 2015 ricorre il trentennale dalla scomparsa del pilota che ha ispirato questo sport a moltissimi atleti trentini, compreso l’ottimo figlio Alessandro. Sfileranno le vetture con le quali ha gareggiato e vinto il campione di Molveno. La Fiat 128 Coupè e la 128 Rally, l’Opel Ascona, la Kadett, l’Autobianchi A112 Abarth e la Lancia Stratos. Quindi la Ritmo 75, la Fiat 131 Abarth e la Lancia 037. Al volante, nomi di prestigio come il finlandese Markku Alen, Ari Vatanen, campione mondiale nel 1981, Dario Cerrato, due volte campione europeo e sei volte campione italiano assoluto. Quindi il due volte campione del mondo Miky Biasion, Franco Cunico che ha incassato 12 scudetti tricolori ed ha dominato la prova mondiale del Sanremo nel ’93. Il pilota vicentino, nel 2014, ha voluto fermamente ricordare Bettega nel Memorial che si tiene al Motor Show di Bologna. Non poteva mancare Fabrizio Tabaton, campione europeo rally ed Arnaldo Bernacchini, navigatore di Bettega. Infine Gianni Vacchetto, navigatore del Gruppo Fiat.

Il programma dell'evento
Dapprima l’arrivo delle macchine entro le 10 al Palazzetto dello Sport di Molveno. Si parte alle 11 transitando dalle Sarche e Castel Toblino. Verso mezzogiorno, le vetture entrano in Trento passando da Via Suffragio ed il Parco Chiuso è in Via Manci. Usciranno un’ora dopo da Via Alfieri per passare da Mezzolombardo ed arrivare ad Andalo, dove s’effettuerà una prova speciale presso il piazzale delle funivie del Gaggia. Quindi l’arrivo a Molveno.

I ricordi
La sera, sempre al Palazzetto, presentazione dei piloti ed aneddoti di gara. Moderatore saranno Leo Todisco Grande e Claudia Peroni. Quindi la presentazione del libro del giornalista Guido Rancati ed una presentazione video di Piero Comanducci.

Autore
Maurizio Frassoni
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