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Il Mito di Maranello, la Ferrari 250 GTO

Sir Paul Vestey c’attende presso le scuderie della sua tenuta nello Hampshire. Affabile e cortese, è pronto a farci da guida. Apre una porta e notiamo una serie di vetture parcheggiate in perfetta diagonale. Ci precede ed accende la luce di questo garage - salotto. C’invita ad entrare. E, per un appassionato, è un momento indimenticabile. 

C’è. Rossa, perfetta e con la sua linea fantastica, nonostante i suoi cinquant’anni. Senza parlare, osserviamo la Ferrari 250 GTO, l’automobile più ammirata e nel contempo la più costosa al mondo. 

Osserviamo ogni particolare. La linea slanciata del cofano, il muso basso e lungo, la coda con ampio spoiler. Gli aggettivi si sprecano:  dinamica, aggressiva, sensuale ed elegante. Bé, la conoscono tutti. L’abbiamo vista in mille foto e filmati. Una creazione di Giotto Bizzarrini e Sergio Scaglietti. In effetti fù definita un’opera d’arte.

Mai però il privilegio d’osservala da vicino con un cortesissimo istrione. Tre feritoie semi-ovali caratterizzano il frontale, mentre il cofano è fissato con la fibbia di cuoio. 

Dietro quattro scarichi per il dodici cilindri tremila a 60° alimentato da sei carburatori doppio corpo Weber disposto longitudinalmente, con una potenza di circa 300 cavalli che permette di toccare i 290 all’ora. 

I vetri delle portiere, in plexiglas, sono a scorrimento. La targa è personalizzata. Osserviamo l’interno ed interviene immediatamente Sir Paul. Apre la portiera e con un “please” ci invita ad entrare e sistemarci al posto di guida. 

Volante in legno con lo stemma del Cavallino Rampante, mentre alla base della leva del cambio spicca la griglia a pettine per non commettere errori nella guida. La prima è in basso a sinistra, sopra, la retromarcia. Per sveltire le manovre in caso di eventuali testacoda. 

Da rilevare che il cambio a 5 rapporti sincronizzati, mentre i freni sono a disco. I sedili originali in pelle azzurra, arrivano sino a metà schiena. Mani sul volante, mentre il nostro ospite racconta dell’ultimo raduno del 2012 nella zona dello Champagne in Francia. Ventiquattro vetture provenienti da tutto il mondo. Un evento unico per festeggiare i cinquant’anni di quella che viene considerata la Ferrari per eccellenza. D’altronde è il modello più conosciuto al mondo. Chiediamo se riceve offerte per la 250 GTO. Accenna con la testa e poi racconta che è contattato due, tre volte l’anno per sapere se avesse intenzione di venderla. Le quotazioni sono sempre al rialzo, ma Sir Paul afferma che l’idea di venderla non l’ha mai sfiorato. Racconta della sua preferita. Aneddoti, viaggi, raduni.  

GTO sta per "Gran Turismo Omologata". Le regole della Commissione Sportiva Internazionale per la stagione 1962 prevedevano la costruzione di cento esemplari di uno specifico modello per concedere l'omologazione per partecipare alle competizioni per vetture Gran Turismo nel Gruppo 3. Furono prodotti solamente 36 esemplari con motore di 3000 cc e tre con un motore di quattro litri. 

Un totale di 39 modelli che permise alla Ferrari di essere molto selettiva nei confronti dei potenziali acquirenti. Degli esemplari prodotti, solo due uscirono da Maranello in tinta verde e, ad oggi, solo uno è ancora di questo colore, il verde BP tipico del marchio petrolifero inglese, mentre l'altro fu ridipinto rosso classico. Tra l’altro, il modello verde è l’unico con la guida a destra. 

Durante i tre anni in cui la GTO partecipò alle competizioni, vinse 20 gare su 28 partecipazioni. Non solo, ma conquistò l’argento in quindici ed il bronzo in nove.

    Nel 2004 la rivista automobilistica statunitense “Sports Car International” ha eletto la 250 GTO all'ottavo posto delle "migliori vetture sportive degli anni '60" e per la rivista, anch'essa americana “Motor Trend Classic” la 250 GTO è la "Migliore Ferrari di tutti i tempi".
    Negli anni ottanta, quando i collezionisti smisero di puntare solo alle prestazioni, i prezzi per automobili classiche, e soprattutto le Ferrari, lievitarono notevolmente. Così, nel 1988, venne venduta all'asta una 250 GTO per il prezzo di circa 2 milioni di dollari. I prezzi raggiunsero i 15 milioni di dollari attorno al 1991. Ma non si ferma la corsa alla GTO. 
    Nel 2008 è stata venduta ad un appassionato inglese una GTO a 15.700.000 Sterline, pari a 20 milioni di Euro circa. Il prezzo di mercato è salito sempre più, fino a toccare il record di 32 milioni di dollari, nel febbraio 2012, per una 250 GTO del 1963 (telaio n°5095). 

    Nick Mason batterista dei Pink Floyd, appassionato ed esperto pilota e collezionista di auto d'epoca possiede una delle 36 Ferrari 250 GTO. La 250 di Mason costruita nel 1962 chassis N°3757, targata proprio 250 GTO. 

    Il 5 giugno 2012, una GTO del 1962 viene venduta all'asta alla cifra di 35 milioni di dollari, in seguito superato con i 42 milioni ad inizio 2013. 
    L'esemplare in oggetto è una GTO del 1962 del team Moss UDT-Laystall Racing Team dipinta di verde pastello e costruita apposta per Stirling Moss.

    Autore
    Maurizio Frassoni
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