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Fra due settimane torna la Trento - Bondone. Quanti ricordi...

Al parco chiuso delle Rocce Rosse non c’è più Pierluigi “Peter” Fuganti. Ci ha lasciati a settembre. Pilota e grande appassionato dei motori ha gareggiato sino a metà degli anni ’90. I partecipanti alla gara sicuramente lo ricordano, visto che era lui ad accoglierli dopo il traguardo della Trento - Bondone. A volte sorridente, severo o sbrigativo, ma lui seguiva sempre alla lettera il regolamento. Qualche anno fa in attesa delle prime vetture, quando il parco era ancora a Vason, ci mettemmo a parlare. Chi scrive, chiese a Peter: “Ti ricordi la 1100 che t’eri preparato da solo?”. Ci guardo stupito ed aggiunse: ”Ma come fai a ricordarlo? È accaduto a metà anni ’60. Fantastico. M’ero fatto tutto da solo, compreso il sedile di guida”. S’immerse nei suoi ricordi e ripercorse in silenzio quel periodo straordinario.

Pierluigi Fuganti
Foto Roberto Bergami
Torna in mente quando arrivò al traguardo Sandro Munari al volante della Ford Escort Cosworth di Gruppo A. Il pluricampione di rally era scattato da Montevideo, ma a metà percorso venne esposta la bandiera rossa. Tornò allo start, ripartì e vinse il Gruppo A. Al parco chiuso, rimase in macchina qualche minuto in più con il motore acceso per far scendere la temperatura. Era stravolto ed improvvisamente l’ordine di Peter: “Fuori dalla macchina”. A nulla valsero le spiegazioni del Drago, che ubbidì.

Peter
Foto Roberto Bergami

Appuntamento Europeo e Tricolore
Sabato 1 e domenica 2 luglio si corre la 67ª Trento – Bondone, organizzata dalla Scuderia Trentina in collaborazione con l’AC di Trento e valida quest’anno sia come 6° appuntamento del CIVM sia del Campionato Europeo. L’ultimo trentino che salì sul gradino più alto del podio fù Antonio Zadra nel 1970 al volante della Fiat Abarth 2000 in 11’43”47. Quindi le nove vittorie di Nesti e, per il momento, le otto di Simone Faggioli che detiene il record in 9’07”66.

Antonio Zadra

Amarcord
Ma quanti possono essere i ricordi d’una gara che compie 92 anni? Negli anni ’60 i box erano sparpagliati attorno al ponte di San Lorenzo..

Ludovico Scarfiotti

La Ferrari ufficiale, con la bisarca rossa ed il cavallino rampante giallo stampigliato sulle fiancate, era parcheggiata presso il distributore. Scarfiotti vinse nel ’62 e nel ’65 con la Dino.

Peter Schetty

Peter Schetty, al volante della Ferrari 212 E conquistò la vittoria quattro anni dopo. Alle sue spalle Arturo Merzario con la Fiat Abarth 2000. Nel ‘69, il futuro pilota di Formula 1 e prototipi Ferrari, conquistò il Campionato Europeo della Montagna.

Ricordi in bianco e nero
Per noi giovani appassionati, era un continuo vagare da una postazione all’altra. Dallo stand Porsche, dove stazionavano Barth, Mitter e Stommelen a quello Ferrari, per poi conoscere tutti gli altri. Erano momenti attesi da un anno con il Bondone affollato da 70 mila persone. Già, e il diluvio nel 1972? Vinse Frisori con la Porsche 911 STR. Come titolavano i giornali, ebbero la meglio i tettucci ed i tergicristalli. In quell’edizione gareggiò anche Lella Lombardi, pilota di Formula 1 con la Brabham BT 35.

Mauro Nesti

L’anno dopo la prima vittoria dell’istrionico Mauro Nesti, che seppe subito conquistare la tifoseria. Un attimo, altro flash. Vicino alla funivia che porta a Sardagna c’era una splendida March Formula 2. Era il 1974. Anni che in quella categoria gareggiavano in pista Regazzoni, Beltoise, Peterson, Lafitte, Giacomelli, Jim Clark, Rindt, Hill, Stewart, Lauda, Patrese ed anche Keke Rosberg.

Gabriele Serblin
I grandi insomma, dove in mezzo c’era il vicentino Gabriele Serblin. Era lì, accanto alla sua monoposto. Un ricordo lucido, come fosse ieri. Tuta, casco e s’infila nella monoposto. Straordinario il suono del propulsore BMW. Ma che fa il ventiduenne vicentino? Scalda il motore e prova la sua F2 affrontando in piena velocità la “esse” che dalla funivia porta in Via Sanseverino. Accelera, poi torna, sempre facendo urlare il motore, al suo box. Pur non gareggiando in salita da due anni, si classificò 2° assoluto alle spalle di Gimmy Mieusset, campione europeo della Montagna.

Franz Tschager

1997
Vent’anni fa vinse Franz Tschager con la Lucchini, seguito da Nesti ed il nostro Paolo Strenghetto. Sesto Roberto Biasioli con alle spalle l’Osella di Lucio Ferrari e la Lucchini dell’ottimo Guido Knycz. Ma è impossibile scordare la felicità e l’entusiasmo d’un giovane ventiquattrenne all’esordio con la Renault Clio Maxi 2000.

Miglior tempo tra tutte le vetture di Gruppo A e record del tracciato. Dopo un periodo lontano dalle competizioni, Christian Merli era tornato. Quel ragazzo si mise alle spalle BMW M3, Lancia Delta e Alfa Romeo 75. Esultava ed il suo sorriso con gli occhi umidi era contagioso. Vent’anni fa.

Autore
Maurizio Frassoni
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